Si gioca tutto sulla nostra finitudine: facciamo tanto gli spavaldi nella misura in cui abbiamo paura di riconoscerci piccoli, e se continuiamo ad alzare la voce è perché noi stessi crediamo poco alle motivazioni che portiamo.
Sarebbe più semplice e vero chiedere aiuto, ammorbidire lo sguardo, osare farci avvicinare, toccare, abbracciare, nella fiducia che non verremo derisi, violati, sbranati, ma restituiti alla nostra vera grandezza di cercatori di vita.
E se saremo feriti da qualcuno (perché succede, anche da chi non avrebbe voluto farlo) potremo sostare e ascoltare bene, per acuire lo sguardo, e allargare gli orizzonti.
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Qualcuno che mi accolga.
(Lc 16,1-8)