Il rischio di confondere Dio con un "grande mago" (che può intervenire in nostro favore) è molto alto.
Per questo motivo Gesù fa capire che la giustizia dipende da noi, e siamo noi che non dobbiamo stancarci di cercarla e costruirla.
La vedova del racconto del Vangelo di oggi (immagine di ogni debolezza, e ferita dell'umanità) non si stanca, e continua a guardare la storia con gli occhi di Padre del cielo, per trovare i modi a lei possibili perché questa storia si realizzi.
Pregare, quindi, non significa semplicemente "dire le preghiere", ma ascoltare il profondo del proprio cuore, per intercettare nei suoi movimenti (a volte affaticati) i suoni dei battiti del cuore di Dio, e sintonizzarci su questi.
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Giustizia.
(Lc 18,1-8)